Attualmente non si hanno notizie storiche riguardanti il territorio di Santa Teresa di Riva anteriormente al IX secolo prima di Cristo, però è certo che la zona fosse frequentata dai Siculi. Nel IX-VIII secolo a.C., mercanti-navigatori fenici stabilirono una stazione commerciale sul litorale dove adesso è sita Santa Teresa di Riva, che nominarono Tamàr (nella lingua dei fenici significa palma).
Successivamente diede origine ad un piccolo centro abitato che, intorno al 400 a.C., ospitò una popolazione mista di indigeni Siculi e Sicelioti. Questi, ispirati dalla vegetazione spontanea delle contrade, chiamarono questo villaggio Phoinix.
Sulla fine di Phoinix sussistono diverse teorie, ma è sicuro che dalle sue ceneri nacquero nuovi piccoli centri urbani di posizioni strategiche e difendibili: Pentefur, Palaionchorion, Limen e Pinax.
Probabilmente, essendo situata alla foce del torrente Agrò, Phoinix si spopolò a causa delle enormi quantità di terriccio e detriti che le acque portavano a valle e per le continue incursioni dei pirati. Gli abitanti si rifugiarono sulle alture: nasce Savoca, una potente città feudale che raggiunse l'apice del suo splendore tra il XV e il XVIII secolo. Il territorio che prima era occupato da Phoinix, adesso prese il nome di Marina di Savoca. Nel 1849, la Marina ottenne l'indipendenza da Savoca e venne eretta comune autonomo con il nome di Bùcalo; purtroppo, dopo soli tre mesi, tornò sotto il controllo di Savoca.
Il 1° luglio 1853 il re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone firmò il decreto che sancì la divisione tra Savoca e la sua Marina: gli abitanti battezzarono il nuovo comune Santa Teresa in onore di Maria Teresa d'Asburgo-Teschen, consorte di Ferdinando II.
Nel 1862, con l'Unità d'Italia, su iniziativa del Sindaco Bernardo Scarcella, fu aggiunto il suffisso di Riva per distinguere il centro dall'omonimo della Sardegna.
Santa Teresa di Riva - Piazza V Reggimento Aosta |
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