domenica 27 ottobre 2019

#07 - Un film

Johnny Stecchino


Film del 1991 diretto e interpretato da Roberto Benigni

Negli ultimi minuti del film, Johnny e Maria si trovano in macchina lungo l'autostrada per raggiungere l'aeroporto. La scena del rifornimento in autostrada, tuttavia, non è stata girata lungo la strada da Palermo all'aeroporto, bensì lungo l'autostrada Catania-Messina, nell'aerea di servizio autogrill IP (ora Q8) di Santa Teresa di Riva.


#06 - Il nome

Attualmente non si hanno notizie storiche riguardanti il territorio di Santa Teresa di Riva anteriormente al IX secolo prima di Cristo, però è certo che la zona fosse frequentata dai Siculi. Nel IX-VIII secolo a.C., mercanti-navigatori fenici stabilirono una stazione commerciale sul litorale dove adesso è sita Santa Teresa di Riva, che nominarono Tamàr (nella lingua dei fenici significa palma).
Successivamente diede origine ad un piccolo centro abitato che, intorno al 400 a.C., ospitò una popolazione mista di indigeni Siculi e Sicelioti. Questi, ispirati dalla vegetazione spontanea delle contrade, chiamarono questo villaggio Phoinix.
Sulla fine di Phoinix sussistono diverse teorie, ma è sicuro che dalle sue ceneri nacquero nuovi piccoli centri urbani di posizioni strategiche e difendibili: Pentefur, Palaionchorion, Limen e Pinax.
Probabilmente, essendo situata alla foce del torrente Agrò, Phoinix si spopolò a causa delle enormi quantità di terriccio e detriti che le acque portavano a valle e per le continue incursioni dei pirati. Gli abitanti si rifugiarono sulle alture: nasce Savoca, una potente città feudale che raggiunse l'apice del suo splendore tra il XV e il XVIII secolo. Il territorio che prima era occupato da Phoinix, adesso prese il nome di Marina di Savoca. Nel 1849, la Marina ottenne l'indipendenza da Savoca e venne eretta comune autonomo con il nome di Bùcalo; purtroppo, dopo soli tre mesi, tornò sotto il controllo di Savoca.
Il 1° luglio 1853 il re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone firmò il decreto che sancì la divisione tra Savoca e la sua Marina: gli abitanti battezzarono il nuovo comune Santa Teresa in onore di Maria Teresa d'Asburgo-Teschen, consorte di Ferdinando II.
Nel 1862, con l'Unità d'Italia, su iniziativa del Sindaco Bernardo Scarcella, fu aggiunto il suffisso di Riva per distinguere il centro dall'omonimo della Sardegna.

Santa Teresa di Riva - Piazza V Reggimento Aosta

sabato 26 ottobre 2019

#05 - Il mito

Festa della Primavera - Il mito di Proserpina



L'evento che segna l'arrivo della primavera

Il "Ratto di Proserpina", di Luca Giordano

La primavera è la stagione che, dopo un lungo inverno, riporta il sole su Santa Teresa di Riva. Oggi sappiamo che l'alternarsi delle stagioni astronomiche è una conseguenza del moto di rivoluzione della Terra e dell'inclinazione del suo asse rispetto al piano dell'orbita. Questa spiegazione scientifica viene accompagnata da una mitologica che il poeta romano Claudiano riassume ne "Il ratto di Proserpina".

Un gruppo di fanciulle si trovava sulle rive del lago di Pergusa a raccogliere dei fiori quando Plutone, dio degli Inferi, aprì un varco dal suo regno verso la terra proprio vicino al lago: rimase colpito dalla bellezza di Proserpina, figlia di Cerere e Zeus, tanto da costringerla ad andare con lui nell'Ade e da trasformare la sua amica Ciane in una fonte per aver tentato di opporsi al volere di un dio.
Cerere cercò la figlia fino al tramonto e per disperazione chiese aiuto a Ecate, la dea in grado di attraversare liberamente Olimpo, Terrra e Ade. Parlando con il dio del Sole, si scoprì l'agguato di Plutone e Cerere si confrontò con Zeus per ottenere giustizia, ma questo era fratello di Plutone e scelse di coprirlo. Per nove giorni e nove notti la dea cercò la figlia; stremata, decise di negare il proprio potere agli uomini: dove prima crescevano frutti e piante in abbondanza, ci fu solo deserto.
Zeus reagì inviando Hermes nell'Ade per salvare Proserpina. Nel frattempo il dio aveva sposato la nipote, ma ne era talmente innamorato che accolse la proposta di restituirla a patto che sarebbe poi tornata da lui. Plutone fece mangiare alla fanciulla sei chicchi di melograno per simboleggiare il legame con la casa, per questo Zeus stabilì che Proserpina sarebbe potuta tornare in superficie con la madre per sei mesi all'anno, nei restanti sei avrebbe dovuto far ritorno nell'Ade.

In questo mito, Proserpina e Cerere rappresentano la primavera e l'estate.

venerdì 18 ottobre 2019

#04 - Citazioni

Spiaggia di Santa Teresa di Riva,
vista Reggio Calabria

"Senza il mare non avremmo mai potuto godere del privilegio di emozionarci alla vista dell'orizzonte, quando gli occhi abbracciano in uno sguardo il cielo e il mare vestiti dello stesso colore, mentre si fondono in un'unica entità.

Il senso dell'infinito, quando sulla riva di una spiaggia riusciamo a vedere al di là del mare un'altra terra, come succede in Sicilia guardando in lontananza Reggio Calabria dalla spiaggia di Santa Teresa di Riva.
La percezione della bellezza pura nella sua essenza primordiale, che il mare ci ricorda con la sua immensità e ci rende consapevoli dei nostri limiti.
Ma il mare non è soltanto il luogo dove vivono i pesci e tutte le sue creature.

Il mare è popolato anche dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, che gli affidiamo ogni qualvolta sentiamo il bisogno di metterci in contatto con l'immensità dell'universo. Se tutti i pensieri che affidiamo al mare fossero racchiusi dentro bottiglie di vetro galleggianti tra le sue acque, come a volte nei tempi è successo per inviare un messaggio, il mare sarebbe come un grande libro aperto da leggere."

Agata Bonanno, Il miracolo del mare, Booksprint, 2018, pp 6-8

L'alba, sole che sorge dalla Calabria
"Erano usciti tutti dalle proprie case, come i vaccareddi dal guscio, riversandosi sulla lunghissima spiaggia fatta di pietruzze grigie e terriccio scuro che quella notte faceva da culla a uno splendido mare color argento, guizzante di preziosi riflessi simili a quelli dei lunghi pesci spatola di cui erano ricche quelle acque.
Così bello quello specchio di mare e così raccolto, che a guardarlo nelle sere d'estate illuminato dalla luna, sembrava quasi che potessero bastare quattro bracciate per attraversare in pochi minuti lo Stretto di Messina e giungere in prossimità del faro di Reggio Calabria."

Agata Bonanno, Il miracolo del mare, Booksprint, 2018, p 11

#03 - Un libro

Il miracolo del mare

Agata Bonanno

Tra le pagine di questo libro, si scopre una storia che ha per protagonisti la fede nella Madonna di Porto Salvo, il mare siciliano della riviera ionica tra Giardini Naxos e Santa Teresa di Riva e i sentimenti d'amore. Un racconto dove le vicissitudini e gli intrighi lentamente vengono alla luce sullo sfondo di luoghi bellissimi di una Sicilia povera degli anni Cinquanta.

mercoledì 16 ottobre 2019

#02 - Le cose

Le chiavi



A Santa Teresa di Riva, le chiavi assumono particolare significato durante lo svolgimento della Festa della Primavera, una manifestazione nata nei primi anni settanta ispirata al mito di Proserpina. In occasione dell'arrivo della stagione calda, una giovane fanciulla sfila accompagnata da un lungo corteo composto da gruppi musicali, storici e artistici appartenenti alla tradizione siciliana. Il culmine dell'evento vede la ragazza, personificazione della Primavera, ricevere dal sindaco le chiavi della città, come simbolo di custodia e di fiducia per una stagione che porti la svolta dopo la fine dell'inverno.

domenica 13 ottobre 2019

#01 - Dove mi trovi


Santa Teresa di Riva è un comune italiano di 9.369 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia, limitato a nord e a sud rispettivamente da due corsi d'acqua: il Torrente Savoca e la Fiumara d'Agrò. Nel cuore del centro urbano, quartiere Portosalvo-Barracca, scorre il piccolo corso d'acqua chiamato Torrente Portosalvo, che nascendo dai rilievi collinari prossimi al centro storico di Savoca, sfocia nel Mare Ionio.

Coordinate geografiche: 37°56′24″N 15°21′45″E

Fonte: Santa Teresa di Riva