sabato 30 novembre 2019

#18 - In cucina

Chiave di San Pietro


La chiave di San Pietro è un dolce al forno palermitano di antica tradizione, ma ormai non molto presente nelle pasticcerie locali. Un tempo questo dolce a forma di chiave di varia grandezza veniva preparato a Palermo il 29 giugno per la Festa di San Pietro, santo custode delle chiavi del Paradiso e protettore dei pescatori, che a Palermo abitavano nel cosiddetto Mandamento di Castellammare, dove ogni anno veniva organizzata la festa in onore del santo apostolo. Originariamente la chiave di San Pietro era un dolce molto povero caratterizzato da un’umile pasta di farina di frumento – mista, a volte, a farina di mandorla – che veniva glassata con una leggera colata di miele. Tuttavia, nel tempo i pasticceri locali ne crearono innumerevoli varianti più o meno ricche e decorate per soddisfare le richieste dei giovani palermitani, che avevano adottato l’usanza romantica di regalare la chiave di San Pietro alla propria fidanzata per addolcirne e aprirne il cuore.


#17 - La nuvola dei nomi


#16 - Una prima mappa concettuale


venerdì 22 novembre 2019

#15 - L'evoluzione futura della chiave

La chiave sta subendo un processo di smaterializzazione che tende a far diventare le cose virtuali e bidimensionali.
Le nuove chiavi magnetiche o "key-card" usate al giorno d'oggi per accedere alle camere d'albergo, campus universitari, cabine navali, hanno la forma delle carte di credito e sono dotate di una banda magnetica in grado di essere letta dalla serratura, anch'essa magnetica.
Le chiavi elettriche funzionano nel medesimo modo, più affidabili a livello di sicurezza e per longevità, dato che non rischiano di smagnetizzarsi grazie al loro funzionamento tramite riconoscimento di chip integrato.
Le passwords, inoltre, sono un tipo di chiave virtuale che protegge i nostri dispositivi elettronici, come computer e smartphones, e account di ogni genere, da quello della posta elettronica a quello dei social network.

sabato 16 novembre 2019

#14 - La chiave come simbolo

In tempi più lontani, quando la maggiore età avveniva con il compimento dei ventuno anni, il dono per questa celebrazione era un ciondolo chiave, così da poter essere considerati portatori di chiavi all'interno della famiglia, diventando responsabili e insigniti di oneri e onori allo stesso tempo.
E' una antica tradizione ormai trascurata, ma il simbolismo permane riferendosi adesso al diciottesimo compleanno. Qualsiasi traguardo (come la maggiore età, il diploma o la laurea) è considerato occasione di nuovo inizio.
Le chiavi sono sempre state dotate di un certo misticismo: si ritiene avessero il potere di rilevare cose prima sconosciute o oscure. Nelle culture dell'estremo oriente, le chiavi sono considerate un regalo di buona fortuna e portatrici di buoni auspici: si credeva che indossare una chiave come ciondolo aprisse barriere fisiche, intellettuali o spirituali e desse accesso a ricchezze di ogni tipo.
I racconti popolari parlano di una "chiave di scheletro" in grado di aprire con successo ogni desiderio, così il ciondolo chiave, se indossato, rappresentava nuovi orizzonti e nuove avventure inesplorate.
Nei giorni moderni, il ciondolo chiave è visto come simbolo di affidare a qualcuno l'accesso al proprio cuore, manifesto di fiducia e impegno. L'affidamento viene conferito analogamente a quello della "chiave di una città", usanza e tradizione tramandata per secoli.
Regalare una "chiave di una città" a un individuo risale al Medioevo come simbolo e intenzione della città che il destinatario potesse entrare e uscire dalla città liberamente. Oggi è un gesto simbolico, conferito a persone distinte e ospiti onorati per risultati e meriti di alta importanza e valore.


#13 - L'anatomia della chiave



#12 - I materiali della chiave

Chiave e serratura assira





Risalente al 700 a.C., la chiave veniva realizzata in legno massello: era dotata di un lungo fusto che si inseriva nel meccanismo; alcune sporgenze servivano a sollevare i pioli di blocco.

Serratura greca e chiave a pettine


Risalente al I secolo a.C., la chiave veniva realizzata in ferro: la serratura era un perfezionamento di quella assira. Era costituita da un catenaccio mobile con numerosi fori al centro che seguivano una precisa geometria. Al di sopra del catenaccio, erano allineati dei perni cadenti disposti con la medesima geometria. Quando il catenaccio si spostava, faceva coincidere i primi con i secondi, che lo bloccavano. Per aprire la serratura, si faceva uso di una chiave simile ad un pettine, con i perni verso l'alto, uguali a quelli della serratura per numero e geometria.

Chiave ad anello romana


Risalente al I-III secolo a.C., la chiave veniva realizzata in bronzo fuso a cera persa: la serratura e la chiave funzionavano per rotazione grazie a una molla antagonista di acciaio molto elastica.

Serrature di Barron, Bramah e Chubb


Risalente al 1818, la chiave venne realizzata in metallo: la serratura veniva azionata solo dalla chiave originale, in caso contrario avveniva un blocco e doveva essere resettata con una chiave speciale prima di essere azionata nuovamente. Questo veniva realizzato grazie all'elevata sensibilità delle molle che tenevano sollevati i perni, che innescavano il sistema di bloccaggio se venivano alzati più del necessario.

Serratura a cilindro


Risalente al 1861-1862, la chiave venne realizzata in metallo: aveva dimensioni più piccole e sottili.

Chiave elettronica


Risalente agli anni '60-'80, la chiave venne realizzata in plastica e banda magnetica: la serratura diventa un lettore in grado di decifrare gli impulsi magnetici.






Fonte: Key-Chiave

venerdì 15 novembre 2019

#11 - La tassonomia della chiave

La chiave è un oggetto in grado di bloccare o sbloccare la relativa serratura. Esistono diversi tipi di chiave, quindi di serrature, con differenti livelli di sicurezza a seconda della protezione di cui necessita.


Foto di chiave a singola mappa, per serrature a leve.



Le chiavi a singola mappa sono costituite da tre parti: impugnatura, gambo e pettine. Il pettine è comunemente chiamato mappa.
Funzionamento: la chiave, ruotando, solleva le lastre ad una determinata altezza grazie alla presenza di intagli ad altezze diverse sul pettine; sollevandosi, esse si allineano al centro, creando un passaggio nel quale scorre un perno attaccato al chiavistello, detto mentonnet. Il chiavistello viene spinto in avanti o indietro grazie ad un dentino presente al centro del pettine.
Foto di due chiavi a doppia mappa.



Le chiavi a doppia mappa si basano sullo stesso principio di funzionamento, ma con la differenza di avere due mappe. Questo incrementa la sicurezza della serratura e la numerosità di chiavi diverse che si possono fabbricare.
Inserimento nella serratura: le lastre sono cifrare per essere allineate una volta da una mappa della chiave, una volta dall'altra.
Foto di una chiave di tipo Yale paracentrica.







Le chiavi Yale sono dette a profilo universale. Nel caso in cui la lama si ricurva, la chiave può essere chiamata paracentrica. La relativa serratura è detta a cilindro, in quanto composta da un rotore collegato al chiavistello e tenuto bloccato da dei basamenti che si posizionano tra il rotore e lo statore, ovvero la parte fissa. Ogni basamento è spinto verso il basso da una molla e sotto di esso è presente un pistoncino. L'inserimento della chiave corretta solleva i pin a livello del rotore e i basamenti sono portati a livello dello statore; il cilindro è così libero di ruotare e sposta il chiavistello tramite la leva o la camma a cui è collegato.
Foto di una chiave a doppia faccia.

Le chiavi a doppia faccia sono quelle che presentano incisioni su entrambi i lato della lama. Le serrature che utilizzano questo tipo di chiavi sono cilindri a lamelle. Queste serrature trovano applicazione in diversi campi: possono essere utilizzati per delle cassettiere, per cancelli elettrici, per selettori a chiave in generale.
Foto di una chiave a pompa.





Le chiavi a pompa sono chiavi per serrature a pompa il cui relativo cilindro possiede i pin sul fondo, spinti in avanti in posizione di blocco tramite delle molle, quindi la chiave li allinea quando viene spinta all'interno del cilindro.
Se la chiave viene rilasciata senza ruotarla, la forza delle molle la spinge indietro, fuori dal cilindro. E' una serratura alquanto difficile da scassinare.

Foto di una chiave Zeiss.





Le chiavi Zeiss sono delle chiavi che per forma possono ricordare un cacciavite a croce. Hanno infatti un profilo a "x" e tre lati su quattro presentano scanalature nelle quali si posizioneranno i pin. Il lato piatto serve per capire il verso di inserimento della chiave.
Sono chiavi piuttosto comode, sicure, ma contemporaneamente la duplicazione non rappresenta un problema, qualsiasi ferramenta può realizzarne una copia.
Foto di due chiavi tubolari.


Le chiavi tubolari hanno una forma "a tubo". Le relative serrature sono un tipo di serratura a cilindro con i pin sono disposti circolarmente lungo il perimetro del cilindro stesso.
Risultano più difficili da forzare.
Le principali applicazioni di queste serrature stanno nei lucchetti bloccadisco delle moto e nelle serrature degli hard disk estraibili dei computer.
Foto di una chiave simil-Abloy.




Le chiavi dette simil-Abloy sono accoppiate a un tipo di serratura a cilindro, che hanno una serie di dischi metallici al posto dei pin. Ogni disco presenta una cavità.
Quando la chiave corretta viene fatta ruotare, questi dischi girano di un certo angolo; al termine della rotazione le cavità dei dischi sono allineate e si può sbloccare il sistema di chiusura.
Sono difficili da forzare.

sabato 9 novembre 2019

#10 - I proverbi della chiave

Chi trova una chiave, trova due quattrini, ma chi la perde, perde due carlini.

Non è bene riporre denaro in una cassa di cui non si ha la chiave.

Chiavi d'oru apri ad ogni parti.
"La chiave d'oro apre ogni serratura e da' accesso a qualsiasi luogo"

sabato 2 novembre 2019

#09 - I nomi della cosa

Italiano: chiave
Inglese: key
Francese: clé
Tedesco: schlüssel
Spagnolo: clave
Portoghese: chave
Greco: κλειδί
Rumeno: cheie
Polacco: klucz
Cinese: 关键

#08 - La cosa


Chiave

La chiave è un oggetto così comune che spesso non si valorizza per quello che è realmente: è simbolo di fiducia, sia di quella che si pone verso di lei quando abbiamo bisogno di proteggere qualcosa, sia di quella che si pone nei confronti di un'altra persona se con questa si condivide la chiave.

La chiave è lo strumento che mette al sicuro le cose di valore, che sia questo affettivo o monetario.